Ideazione Matteo Razzini: scrittore, educatore teatrale, narratore
Tipologia di laboratorio Laboratorio di teatro fisico Laboratorio di scrittura creativa
Grado di scuola Scuole primarie. Scuole secondarie di primo e secondo grado
Lezioni 6 lezioni – percorso esperienziale
1 lezione – percorso introduttivo
Partecipanti Max 20 persone
N° ore per lezione Due ore
Obiettivi Avvicinare i ragazzi al linguaggio poetico della meraviglia e della fragilità.
Avvicinare i ragazzi al gioco del Teatro. Comunicare senza parole.
L’espressività corporea.
La relazione.
L’ascolto.
Trovare nuove risorse e modalità d’intervento. Promuovere l’empatia del gruppo.
Riconoscere, sviluppare e ampliare il proprio alfabeto emotivo.
Aumentare la relazione e l’ascolto.
La scrittura poetica: come scrivere di me e riconoscermi negli altri.
La sensorialità nella scrittura.
L’empatia nella scrittura.
Sviluppo del laboratorio:
il Corpo
Il clown e la sconfitta.
La maschera neutra e il gesto.
Alla ricerca del proprio clown.
La presenza.
La scoperta della fragilità.
L’arte di non saper fare.
Il riso.
le Parole
L’importanza delle parole.
L’importanza del silenzio.Le parole come contenitori di emozioni.
La scrittura creativa e sensoriale.
Le parole e il gesto.
Il nonsense.
Il testo poetico
Il progetto “Io è tanti” nasce dalla necessità di sviluppare un percorso volto a contrastare il fenomeno di omologazione stereotipata presente nei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado, nonché a combattere l’analfabetismo emozionale che rende sterile il terreno umano minando l’empatia e la capacità di immedesimarsi nell’altro.
Il periodo che stiamo attraversando ha contribuito ad amplificare tutte queste dinamiche. In questo senso lo scopo del laboratorio è quello di cercare di sgretolare la distanza che abbiamo preso da noi stessi e dal prossimo.
Il primo gioco è quello del teatro di clownerie, ovvero l’arte della sconfitta (così liberatoria!) La meraviglia, lo stupore primordiale, il riso.
Andare alla radice di noi stessi, sentirsi nudi, inadeguati eppure così vivi.
Il secondo laboratorio è quello della scrittura creativa e sensoriale.
Le parole sono contenitori di emozioni; per sceglierle con cura occorre abitare il silenzio, attendere, osservare con animo curioso senza prendersi troppo sul serio. Occorre essere lievi come una sciocchezza e così, leggeri, volare sulle cose.